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Crescere ed educare

padre-e-figlioCon questo articolo voglio condividere solo alcune mie riflessioni sul comportamento di tutti coloro che si trovano ad avere un ruolo di educatori come ad esempio i genitori, i professori, i fratelli e le sorelle maggiori, i nonni, gli allenatori nell’ambito dello sport, ecc… Non pretendo di scrivere niente di esaustivo anche perché su questo argomento credo ci siano interi corsi di laurea e montagne di libri ed io non ho studiato niente di tutto ciò. Voglio solo far conoscere, a chi vorrà leggerli, alcuni pensieri sparsi che mi girano per la testa. Chiunque voglia dire la sua è sempre il benvenuto sia che la pensi allo stesso modo che in modo diverso. Solo attraverso il confronto si può capire ciò che è veramente giusto, solo nel confronto si impara il rispetto, solo nel confronto si impara a mettersi veramente in dicussione per capire che si stava sbagliando o per rafforzare le proprie convinzioni. Bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione veramente però.

Una delle cosa che mi ha molto impressionato e sconvolto qualche anno fa è stato sentire un mio compagno di classe delle superiori che diceva: “A cosa serve impegnarsi? A cosa mi servirà nella mia vita sapere queste cose?”. Può Continua a leggere Crescere ed educare

Il bene…fa bene: anche un semplice sorriso

sorriso1Condividendo le considerazioni del tribal saund nius del miting del 2010 ho pensato fosse giusto modificare il nome della rubrica “facendo il bene…si sta bene” in “il bene…fa bene”. In questa seconda “uscita” non voglio presentare una forma precisa di volontariato o di impegno per gli altri. Vorrei parlare di qualcosa che viviamo tutti quanti ogni giorno. Ogni giorno entriamo in contatto con altre persone ed è proprio in queste situazioni così semplici che Continua a leggere Il bene…fa bene: anche un semplice sorriso

La tecnica non potrà mai dominare la società



Molti filosofi, e in Italia Emanuele Severino, sostengono che la scienza e la tecnica siano frenate dalle religioni e dai limiti morali che queste impongono e che, se non avessero questo freno – se non ci fosse Dio, come nel caso del Cristianesimo e dell’ Islam – sarebbero libere di dispiegare tutta la loro potenza creativa. La storia dimostra che non è vero. La tecnica da sola, infatti, produce creazione, trasformazione, sviluppo ma anche uno stato di disordine intollerabile che, per reazione, scatena movimenti collettivi che ricreano istituzioni che la regolano. Lo sviluppo capitalistico del XIX secolo ha distrutto le corporazioni con le loro regole secolari, ha svuotato i villaggi, ha sradicato la gente dalle campagne attraendola in città per formare un proletariato amorfo e le bidonville. Ha sbriciolato la famiglia, devastato il sentimento religioso, prodotto alcolismo, prostituzione, violenza. Un processo di disfacimento che ha portato Marx a dire che «l’ anarchia capitalistica» non era governabile e quindi che sarebbe stato inevitabile il crollo del capitalismo. Ma il crollo non è avvenuto. Perché? Perché sono sorti dovunque movimenti collettivi, religiosi, sindacali, politici, che hanno prodotto nuovi ideali, valori, miti, creato sindacati, chiese, partiti, nazioni, prodotto interventi legislativi correttivi e limitativi. No, la tecnica non potrà mai dominare perché, se viene liberata dalle norme morali e dai valori che la indirizzano, la società si disintegra, gli uomini non sanno più che cosa è bene e che cosa è male, i desideri diventano incontrollabili, sfrenati, contradditori, dilaga l’ egoismo, la violenza, crescono la sfiducia, il pessimismo e si diffonde un oscuro disagio e il desiderio di un cambiamento radicale. Finché, a un certo punto, le forze che tenevano insieme la società cedono. Appaiono allora i movimenti collettivi che rompono con l’ ordine antico ma, contemporaneamente, indicano nuove mete, producono nuove solidarietà, generano fiducia, speranza, creano nuove istituzioni che impongono nuovi limiti e leggi. E la storia recente purtroppo ci dimostra che, quanto più lo sconvolgimento tecnico-economico è stato profondo e la libertà e l’ arbitrio sfrenati, tanto più facilmente come reazione sono nati movimenti fanatici, come il comunismo sovietico, il nazismo, il maoismo e l’ islamismo, con divinità molto più intolleranti e spietate di quelle precedenti. http://www.corriere.it/alberoni

Alberoni Francesco