Sono riprese, nel silenzio generale, le spedizioni di bombe aeree dall’Italia all’Arabia Saudita. L’informazione è confermata dal registro del commercio estero dell’ISTAT che riporta 123 quintali (Kg. 122.835) di “armi e munizioni” – ma di fatto sono bombe – per un valore di oltre 4,6 milioni di euro (€4.679.875) inviate nel mese di marzo all’Arabia Saudita dalla provincia di Cagliari. Spedizioni che risultano in aperto contrasto con la risoluzione del Parlamento europeo, approvata ad ampia maggioranza lo scorso marzo, che chiede di imporre un embargo sulle forniture militari all’Arabia Saudita in considerazione delle “gravi accuse di violazione del diritto umanitario internazionale da parte di tale paese nello Yemen”.
L’Europarlamento ha assunto questa decisione perché “gli attacchi aerei della coalizione militare a guida saudita nello Yemen hanno colpito bersagli civili, tra cui ospedali, scuole, mercati, magazzini cerealicoli, porti e un campo di sfollati, danneggiando gravemente infrastrutture essenziali per la fornitura degli aiuti”. “Dall’inizio del conflitto – si legge nel documento – sono state uccise almeno 5.979 persone, quasi la metà delle quali civili, e 28.208 sono rimaste ferite e tra le vittime si contano centinaia di donne e bambini”.
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